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ALAIOS BORINELLI

FOTOGRAFIA

Due chiacchiere

e ringraziamenti

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Mi sono sempre raccontato talmente male, mi son sempre nascosto dietro al serpente che poi ho tatuato. Ora preferisco sian le immagini a dir chi sono e cosa faccio.
Fin da piccolo attorno a me ho sempre visto arte, che fosse musica, pittura, testi, qualsiasi cosa era espressione dell'essere bastava voltar lo sguardo di qua e di la per casa, poi il bisnonno burattinaio, ho sempre avuto quella cosa di metter le mani in una calza ed animarla; suonavo, con penne e pennelli non ero un granchè, cantavo sempre, seguendo mio padre direttore di cori.
Una continua ricerca di quella che poteva essere la mia arte, ma non capivo perchè arrivavo ad un certo punto e perdevo ogni stimolo.
A dieci anni, a Natale, mio padre mi regalò la prima macchina fotografica, una polaroid, la uso ancora, ma non sapevo ancora cosa significasse a fondo immortalare.
Già questa parola così grossa, immortalare, rendere eterno, immortale.
La maestosità della fotografia questo è per me, in una frazione di tempo tu puoi rendere immortale un momento o una persona, fotografi un bimbo e bimbo resta, fotografi un anziano e non muore più, una coppia si sposa ogni volta che apre un album (adoro fotografare le cerimonie); se fotografi una nevicata, appena riguardi la foto, anche in piena estate, magicamente nevica anche in agosto.
Questa è la mia fotografia, che stia fotografando, un matrimonio, un piatto, un bimbo, o un ristorante, non un esagerato contenuto di tecnica, ma semplicemente quello che il mio cuore manda ai miei occhi, essi a loro volta rimandano al cuore un immagine e lui aziona un dito che fa click, non so quanto passi per il mio cervello, non mi interessa, ho sempre respirato la mia fotografia. Tutto qui, con semplicità.
 
Grazie:
Alla mia mamma ed al mio papà (che chissà se vede) a cui ho fatto di tutto per dar qualsiasi dispiacere e grattacapo, a mia sorella, a mio figlio, a mio figlio, i miei nipoti, le mie cuginette, a mio cognato che è sempre un piacere ascoltare, ai miei quattro Amici: Luca, Matteo, Ernesto ed Andrea il mio zio di Forlì, alle persone che mi vogliono bene ed a chi non me ne vuole (nella vita anche chi non ti sopporta ti da qualcosa).
Un ringraziamento particolare ai miei Maestri di fotografia mio Cugino Ivan Previsdomini da cui ho imparato tanto e mio Fratello Enzo Truppo che mi ha sempre dimostrato come i nostri sentimenti possano divenir Fotografia e mi ha dato la possibilità di entrar a far parte della famiglia di B&W Soul Vision che mi ha fatto crescere molto ed incontrare gente stupenda i miei fratelli di luce, scusate, Duccio, bischero schifoso, sambucaro... ti voglio bene

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